Attività sociali
La S.O.M.S. (Società Operaia di Mutuo Soccorso).
Nel corso dell'Ottocento gli
operai, gli artigiani e i contadini del territorio
sannazzarese lavoravano in casa propria o nelle campagne,
non c'erano botteghe artigiane né imprese industriali. Non
esisteva nessuna norma di cooperazione che fosse basata
sul principio del mutuo soccorso e della difesa degli
interessi comuni e che garantisse i lavoratori in caso di
malattia e vecchiaia. Nel 1851 nacque in Sannazzaro l'idea
di stringere in Società di mutuo soccorso artisti, operai
e contadini, "nell'intendimento di reciprocamente
coadiuvarsi non che per promuovere l'istruzione di ogni
classe. Gli operai tennero pertanto, nel pomeriggio del 12
ottobre, un'apposita adunanza nella chiesa di S.
Bernardino, al fine di stabilire la formazione della
Società stessa e approvarne il regolamento".
L'inaugurazione del sodalizio ebbe luogo il 19 marzo
dell'anno seguente, presenti i consiglieri comunali, le
autorità e una squadra della Milizia nazionale. Promotore
dell'iniziativa era D. Vitaliano dei marchesi Crivelli,
che divenne il primo presidente della Società che, sorta
con i più felici auspici, visse solo due anni, a causa di
una poco oculata amministrazione. La Società fu
ricostruita nel 1872 e nella sua prima adunanza del 24
novembre si elesse il presidente e si approvò lo statuto.
Le signore del paese raccolsero offerte per la bandiera
che fu benedetta in occasione dell'inaugurazione, il 20
aprile 1873. A quella data gli iscritti erano già 633. A
comprovare questo numero, che parrebbe elevato, c'è il
seguente prospetto statistico dell'epoca sulla
composizione operaia e artigiana del paese.
Prospetto delle attività artigiane a Sannazzaro (circa 1850)
Barbieri (e chirurghi): 12.
Tipografi: 1.
Tessitori di tele gregge: 12.
Tintori stampatori: 2.
Tornitori: 1.
Sarti e sarte: 21.
Vetrai: 3.
Fabbri ferrai ramai Maniscalchi: 13.
Cestai: 1.
Scalpellini: 1.
Armaiuoli: 1.
Carrettieri:10.
Calzolai: 14.
Setacciai: 3.
Bottai: 3.
Magliai: 2.
Muratori: 170.
Lattai: 9.
Fornaciai: 70.
Mugnai: 4.
Affitta cavalli: 4.
Incettatori d'uova: 2.
Orefici:1.
Pittori d'ornato: 2.
Arrotini: 2.
Selciatori: 1.
Battilai materassai: 2.
Zoccolai: 5.
Cappellai: 3.
Carrozzai: 2.
Carpentieri: 4.
Meccanici: 3.
Falegnami con bottega: 17.
Segantini: 25.
Lattonieri: 2.
Sellai: 4.
All'inaugurazione, svolta in forma solenne nel piazzale della chiesa, con l'accompagnamento di un corpo musicale forestiero, presenziarono alcune società consorelle. Nel 1884 si elaborò un nuovo regolamento e in tale circostanza il titolo di "Società di operai, artisti e contadini" fu mutato in "Associazione di mutuo soccorso fra gli artisti". Ne vennero esclusi i contadini e le donne, secondo l'articolo 106 del regolamento che afferma: "non saranno ammesse a socie effettive le donne di qualunque età esse siano. Non possono parimenti far parte della Società, come soci effettivi, contadini, braccianti, spaccalegna, coloni e tutti coloro che in qualsiasi modo attendono ai lavori campestri". L'esclusione di queste categorie fu dettata da motivi di ordine economico - organizzativo. Infatti, né le donne né i contadini godevano di un lavoro continuativo, che costituisse una garanzia alle norme statutarie. Nel 1885 fu acquistata una nuova bandiera al prezzo di lire 600. Il 24 gennaio del 1886 nacque l'idea del caseggiato sociale e si incaricò un'apposita commissione per la ricerca dell'area fabbricabile "in località la più centrale possibile". La scelta cadde su un sedime di 500 mq, di fianco all'Allea pubblica, di proprietà del signor Domenico Fagnani, che venne acquistato al prezzo di lire 2 al mq. Sul disegno dell'ing. Giuseppe Celada di Pieve del Cairo, prescelto nel concorso, si eresse il fabbricato sociale che a opera finita venne a costare lire 10.963,92.La realizzazione venne affidata all'impresa Romè - Zecca. L'inaugurazione dell'edificio avvenne il 31 ottobre del 1886, alla presenza di ventuno società consorelle. Nel 1889 la costruzione fu ampliata con l'aggiunta di due gallerie di sfogo. Già nel 1887 si era acquistata un'area adiacente alla proprietà sociale, allo scopo di ampliare il cortile annesso al caseggiato, per la somma di lire 593. La sede sociale fu utilizzata nel primi anni per molteplici attività, quali feste da ballo, conferenze, dibattiti, e come circolo ricreativo. E' degna di nota la costituzione nel 1890 di una Biblioteca sociale e nel 1913 di una Scuola festiva d'istruzione e disegno; entrambe si ponevano scopi di divulgazione culturale fra le classi meno abbienti. Il 26 aprile del 1890 la Società fu insignita di una medaglia d'argento del ministero dell'Agricoltura e Commercio per "l'ottima organizzazione". L'ordinamento interno era infatti estremamente preciso: esisteva un presidente e un vicepresidente, un consiglio di rappresentanza composto di 12 consiglieri e una direzione di sei membri con carica bimensile; c'erano inoltre tre revisori de' conti e un cassiere. Ogni due mesi i direttori di turno cedevano le cariche e la gestione. Alla fine dell'anno veniva steso il conto consuntivo. Agli inizi del XX secolo la S.o.m.s. intraprese una nuova attività destinata a un grande sviluppo futuro: il cinematografo. Nel 1913 la Società aderì alla Lega nazionale cooperative e alla Federazione italiana Società di mutuo soccorso. Negli anni della Grande guerra tutte le attività furono finalizzate alla raccolta di fondi a sostegno delle famiglie con soldati al fronte. Alla fine della guerra si provvide a lavori di rifacimento nella sede: sostituzione del pavimento, acquisto di mobili, tappeti, sedie e panche. Riprese l'organizzazione di balli pubblici e serate cinematografiche. Nel 1924 si decise per la costruzione di una cabina cinematografica e l'acquisto di un nuovo trasformatore per macchina da proiezione. Si ampliò il proscenio e, in vista di spettacoli teatrali, vennero commissionati scenari dipinti, un velario, mobili per i camerini dietro le quinte. L'inaugurazione del teatro ebbe luogo il 22 maggio del 1925 con l'opera "Il barbiere di Siviglia". La sala teatrale fu frequentemente concessa a compagnie di spettacolo di arte varia. Gli altri avvenimenti salienti degli anni 20 furono i festeggiamenti per il 75° anno di fondazione, nel 1926, e la fusione con la Società di miglioramento fra i contadini, nel 1929. La Società di miglioramento deliberò il proprio scioglimento il 21 aprile: i soci passarono con tutti i diritti alla Società operaia. Alla vigilia della 2a guerra mondiale la Società cambiò denominazione, modificando in parte il proprio statuto e diventa Mutua volontaria di assistenza e previdenza di Sannazzaro, secondo le indicazioni della Federazione nazionale fascista. Tale denominazione verrà tolta al termine del conflitto. Nel 1947, a sancire la ripresa delle attività, fu deciso l'ampliamento del teatro. Il progetto, affidato al signor Michele Pavesi, prevedeva lo spostamento anteriore della facciata, in modo da creare uno spazio destinato ad atrio e a buffet, la costruzione di una balconata superiore con 300 posti a sedere e la rimozione delle colonne. Il costo complessivo fu di 5 milioni. Nel 1949 fu ripresa la questione dell'ammissione delle donne, che non fu approvata a causa degli svantaggi economici che essa avrebbe comportato. Gli anni 50 sono contrassegnati dall'affitto della sala cinematografica stessa e da lavori edilizi, quali l'abbattimento dei vecchi camerini in legno, ricostruiti in muratura. A seguito dell'apertura del cinema parrocchiale e dell'attrattiva esercitata dalla televisione, le serate cinematografiche si ridussero a tre settimanali. Dal 1974 la S.o.m.s. assume in prima persona la gestione, si impegna in lavori di ristrutturazione della sede, creando un ambiente più accogliente. Appronta inoltre la stesura di un nuovo statuto in cui fra l'altro scompare "finalmente" l'arcaica preclusione all'ammissione delle donne. Aderisce al Circuito provinciale cinematografico proponendo, per un certo periodo, films di buon livello. Sospesa negli ultimi anni la programmazione cinematografica, lavora in accordo con le altre realtà locali per obiettivi sempre più consoni a finalità socio-culturali e di intrattenimento popolare.
Elenco dei presidenti della Società artistico - operaia di
mutuo soccorsodalla fondazione:
Crivelli marchese Vitaliano
Barbieri Giuseppe
Beolchi Angelo
Fassi Luigi
Cristiani Luigi
Daglio Antonio
Codebò Luigi
Legnazzi Carlo
Pastorini Carlo
Cerri Angelo
Borioli Luigi
Gobbi avv. Angelo
Farina Cesare
Tagliavia Roberto
Mezzadra Ernesto
Sempio Bernardo
Rivabella Pietro
Poggi Stefano
Marchini cav. Santino
Labò Angelo
Ramella geom. Vittorio
Destro Mario
Scaramuzzi Lino
Ceraminati Pietro
Garlaschini Giancarlo
Labò Giuseppe
Nicola Giannino
(Le notizie sono state ricavate dallo spoglio sistematico
dei verbali della S.o.m.s. e dalla "Storia di Sannazzaro"
del prevosto Gazzaniga, a cura di Rosalia Carpani, membro
commissione di Biblioteca e Fiorenza Marziani,
bibliotecaria).
Vedi anche una più recente e altrettanto valida ricostruzione della storia della S.O.M.S, sempre pubblicata sull'"Eco di Sannazzaro".
Visita
il sito ufficiale della S.O.M.S.
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