Il Portone
L'anno
1705 fu per Sannazzaro davvero disastroso. L'inverno era
stato particolarmente rigido e in primavera, per lo
scioglimento delle nevi e le abbondanti piogge, il Po
ingrossò spaventosamente e uno straripamento improvviso
colse nel sonno la popolazione sannazzarese.
La terribile inondazione produsse immense devastazioni:
grandi estensioni di terreni coltivati furono ridotte a
deserti di ghiaie, molti fabbricati delle cascine e case
coloniche crollarono sotto l'impeto delle acque.
Proprio durante quella spaventosa piena il Po, contro ogni
speranza, spostò altrove il suo letto e i Sannazzaresi,
per ricordare ai posteri questo fatto così inatteso e
prodigioso, innalzarono nel 1724 all'entrata del paese un
arco monumentale, che fu chiamato volgarmente "il
Portone".
A fronte di questo arco si leggeva un'epigrafe che, ricordando
l'inondazione del 1705, aggiunge che nel 1714 fu eretto
"in onore del nome di Maria un più leggiadro Santuario che
si vede qui di fronte a presidio del paese".
Si tratta della Chiesa della Beata Vergine
della Fontana, che, sempre nel 1724, venne collegata
allo stesso Portone tramite un maestoso viale alberato,
dai Sannazzaresi sempre chiamato "allea" e che poi divenne
Viale Vittorio Emanuele II ed ora Viale Italia.
Rosalia Carpani
(Riduz. e adatt. da "Storia del Portone" , L'Eco di Sannazzaro n° 3 - settembre 1996).
"Quando fu ingoiata dal Po la maggior
parte del Borgo
Ed avvolto dalle onde il tempio sacro
Alla Madre di Dio
Allora per la grazia di lei e sotto
Gli auspici di S. Carlo
Essendosi ritirato il fiume
Ed eretto nell'anno 1714
In onore del nome di Maria un più
Leggiadro santuario
Che si vede qui di fronte
A presidio del paese
I popolani questo perenne monumento
innalzarono".