PAOLO MAGGI (1810-1890), riscoperta di un pittore dell'ottocento.
DA UNA COLLEZIONE PRIVATA
Il dipinto originale, censito nella collezione privata della famiglia Cesare Comotti, fa parte di una rivisitata rappresentazione pittorica che ritrae momenti idilliaci di vita quotidiana vissuta a metà dell’ottocento da un’umile famiglia artigiano-contadina tipica dell’epoca.
Una culla, l’arcolaio, una madre amorevole che riserva tutta la sua tenerezza alla sua creatura.
E’ la vita che si rinnova nella cornice di un vecchio rustico. I connotati delle figure e delle cose dipinte ripetono i motivi di altre grandi opere, di natura religiosa o agreste, dagli inconfondibili tratti, che Paolo Maggi rilascia ancora all’ammirazione dei posteri.
(Progetto generale della ricerca: Stefania Gatti, Letterio Risitano e Fiorenza Marziani. Documentazione fotografica: Enrico Ferri, con i contributi iconografici di Andrea Scarpin, Mario Grumelli e Gianmario Fontana. P. g. c.)