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PAOLO MAGGI (1810-1890), riscoperta di un pittore dell'ottocento.

OPERE NEL PALAZZO MALASPINA


"Composizione
                floreale"Affresco sopra porta "Composizione floreale"
(m 1,70 x 1,90)

 

 

 

"Ovale blu con
                putti"Particolare affresco sala nobiliare "Ovale blu con putti" (m 1 x 0,90)


 

 

 

"Le quattro
                stagioni".Affresco soffitto sala ricevimento "Le quattro stagioni"
(m 6 x 7)

 

 


 

 

 

"Decorazioni a
              ramages".Particolare affresco sala nobiliare
"Decorazioni a ramages"

 

 

 

 

 


Il palazzo dei marchesi Malaspina è certamente da considerarsi una delle più significative testimonianze storico-artistiche sannazzaresi. Situato nella zona detta del "Castello", il Palazzo Malaspina si affaccia in posizione panoramica sul ciglio della "costa", in direzione sud-est, dominando così la sottostante valle del Po. Proprio la toponomastica e la posizione strategica, particolarmente adatta a scopi militari, fanno ritenere che qui si ergesse in passato uno dei castelli dei Sannazzaro, che avevano preceduto i Malaspina come feudatari in questa zona. La presenza del complesso castellano risalirebbe dunque al Medioevo, ad un periodo quasi certamente anteriore al 1435, data nella quale il ramo principale della famiglia Sannazzaro abbandonò l’antico feudo.

I Sannazzaro, o più precisamente un loro ramo cadetto, continuarono comunque a risiedere nel borgo, finchè nel 1580 il marchese Giulio Cesare Malaspina acquistò il castello e probabilmente lo riadattò, trasformandolo in un palazzo per abitazione. L’originario impianto castellano dell’edificio tardocinquecentesco è però ben riconoscibile nella pianta quadrangolare ancora visibile nella mappa catastale sabauda risalente al 1759-60.

Il palazzo acquistò la sua attuale veste architettonica tra il 1786 il 1796 ad opera di Luigi Malaspina che ne disegnò personalmente la facciata neoclassica e lo dotò di un elegante giardino all’inglese secondo il gusto allora dominante. Fu in questo periodo che il Palazzo Malaspina divenne anche uno dei principali luoghi di ritrovo della società letteraria dell’epoca.

Alla morte di Luigi Malaspina, nel 1835, il palazzo passò in eredità a suo nipote, il marchese Torquato e nel 1858 ai figli di quest’ultimo, ormai da anni residenti a Pisa. Gli eredi di Torquato Malaspina lasciarono il palazzo di Sannazzaro in stato di totale abbandono, finchè nel 1876 venne acquistato dai Daglio, che lo abitarono fino al 1985, apportando significative modifiche sia all’esterno che all’interno.

Oggi è stato acquistato da privati.

Gli affreschi di Paolo Maggi, testimoni di un lento abbandono, sono caratterizzati da un gusto neoclassico nei medaglioni su fondo blu, nei cartigli con fiori nei ramages e nei finti pergolati, nelle grottesche con putti.

Barbara Borrelli


(Progetto generale della ricerca: Stefania Gatti, Letterio Risitano e Fiorenza Marziani. Documentazione fotografica: Enrico Ferri, con i contributi iconografici di Andrea Scarpin, Mario Grumelli e Gianmario Fontana. P. g. c.)

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