PAOLO MAGGI (1810-1890), riscoperta di un pittore dell'ottocento.
OPERE NELLA CHIESA DI SAN BERNARDINO
La chiesa di San Bernardino è un importante edificio settecentesco, ad aula unica con un coro retrostante rettangolare, realizzata su disegno del marchese Luigi Malaspina, feudatario di Sannazzaro. L’esterno è in laterizio, dominato dal grandioso frontone; la decorazione dell’interno si deve al Maggi a cominciare dalla due grandi pale d’altare.
Nella tela di sinistra, datata 1841, distinguiamo da destra San Sebastiano, San Cristoforo con Gesù sulle spalle, San Rocco accompagnato dal fedele cane, San Bernardino inginocchiato e visto di spalle. Il vecchio in abiti da confratello di fronte a San Bernardino, sarebbe il committente dell’opera. In alto, a sovrastare la scena lavorata finemente, sotto velatura, appare la vergine attorniata da angeli.
La pala
d’altare con "L’Adorazione dei Magi" pur non firmata,
impostata sul modello iconografico tradizionale, è
attribuita al Maggi. Il pittore rivela una notevole
maestria soprattutto nella orchestrazione cromatica, nella
vivacità dei colori, nella naturalezza delle espressioni
che palesano i personaggi, individuando un particolare
momento di luce, capace di accendere vivaci colori nei
sontuosi mantelli dei Magi, in un clima festoso ed allo
stesso tempo carico dl intenso misticismo. Di particolare
rilievo è il brano del negretto in abiti serici e quello
della fanciulla che stringe a sé due colombe. In
quest’ultima figura si è voluto riconoscere una modella
sannazzarese. Tutto l’interno del San Bernardino, nel suo
spazio ellittico, si può ragionevolmente attribuire a
Paolo Maggi. Alle eleganti modanature settecentesche in
stucco delle lesene dei capitelli ionici con ghirlande,
Maggi aggiunge gli effetti della finta marmorizzazione e
gli affreschi nei due arconi che rappresentano "La
consegna delle chiavi a San Pietro" e "L’Annunciazione a
S.Giuseppe" in cui emergono fortissimi riferimenti alla
pittura rinascimentale e barocca italiana.
(Progetto generale della ricerca: Stefania Gatti, Letterio
Risitano e Fiorenza Marziani. Documentazione fotografica:
Enrico Ferri, con i contributi iconografici di Andrea
Scarpin, Mario Grumelli e Gianmario Fontana. P. g. c.)