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La Raffineria
Un paese in Lomellina: la storia, le tradizioni, il lavoro, la gente...

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Il lavoro, ieri e oggi.

Nei campi, ieri e oggi.

Il taglio del riso a mano
                - Una mietitrebbia, oggi.Un tempo, la vita nei campi intorno a Sannazzaro era ben diversa rispetto ad oggi: grandi cascinali sparsi nella campagna (come Cascinazza e il Dosso), altre cascine interne ai centri abitati (la Fabbrica, Mezzano), tutte con stalle che ospitavano numerose mucche da latte; grande impiego di manodopera che spesso, a S. Martino, si trasferiva con famiglie e mobilia da una cascina ad un'altra; "rotazione" nei raccolti e, caratteristica della nostra zona, le "marcite", che consentivano numerosi tagli d'erba all'anno per l'alimentazione del bestiame, buoi e cavalli ancora largamente impiegati nei lavori pesanti. La corte agricola era un mondo vivo, in cui spesso il luogo di ritrovo era la stalla ove, nelle sere d'inverno, la gente dei campi si riuniva al tepore degli animali per commentare i fatti e i pettegolezzi del giorno o per raccontare antiche storie e leggende popolari. A maggio, poi, le cascine si animavano: arrivavano le mondine per il trapianto delle pianticelle di riso cresciute nei cosiddetti "vivai" e per la "monda", che consisteva nell'estirpare le erbe infestanti che impedivano la crescita del prezioso cereale.

Agli inizi degli anni sessanta tutto questo cambiò quasi improvvisamente: i diserbanti chimici sostituirono la monda manuale, mentre apparvero le prime mietitrebbie, gigantesche macchine che in una sola operazione tagliano le piante di riso, di grano o di mais, riversando in appositi rimorchi ribaltabili il raccolto quasi completamente pulito. Una rapida meccanizzazione dell'agricoltura comportò ben presto un conseguente spopolamento delle cascine. Del resto, i giovani sentivano sempre più forte il richiamo esercitato dalle industrie locali: aziende metalmeccaniche (come le viterie, produttrici affermate di viti metalliche per il legno) e tessili (maglifici). L'avvento poi della Raffineria, se da un lato sottrasse all'agricoltura una superficie terriera non trascurabile, dall'altro creò numerosi posti di lavoro. Tutto questo ha trasformato e reso più complessa l'attività agricola: oggi, anche a Sannazzaro, l'agricoltore è un manager a capo di un'azienda con manodopera ridotta all'essenziale, attento ai costi di gestione, ma non sordo alle esigenze di rispetto per l'ambiente e di tutela della salute.

Piercarlo De Ghislanzoni Cardoli

(Riduz. e adatt. da "Agricoltura ieri e oggi", L' Eco di Sannazzaro n° 3, settembre 1996).


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