"Communis omnium pater":
Monsignor Pietro Anglese
Nato a San Giorgio Lomellina
nel 1915, da laboriosi genitori contadini, mons. Pietro
Anglese faceva il suo solenne ingresso come parroco di
Sannazzaro il 13 maggio 1951, accolto in viale Loreto da
una folla numerosa di Sannazzaresi.
Nominato dal vescovo mons. Picconi parroco di Sannazzaro,
mons. Anglese arrivava nel nostro paese prettamente
agricolo, in anni in cui la lotta politica, gli scontri e
le discriminazioni sociali erano ancora aspri e non molto
tempo era passato dalla scomunica di papa Pio XII ai
partiti della sinistra.
Le sue parole portarono nel paese una ventata di
rinnovamento e di nuova spiritualità. II nuovo parroco
iniziò da subito con quella determinazione e autorevolezza
che l'avrebbero sempre caratterizzato, la sua opera
instancabile di proselitismo soprattutto verso le nuove
generazioni con cui aveva già avuto modo di confrontarsi
seppur in altri contesti.
Infatti, dopo essere stato consacrato sacerdote il 19
marzo 1938 dal vescovo mons. Giovanni Bargiggia, veniva
chiamato nel delicato incarico di cerimoniere vescovile e
nel responsabile compito di insegnante nel Seminario di
Vigevano. Insigne maestro di dottrina e vita, uomo di
grande fede, profuse impegno e dedizione nei suoi primi
anni di sacerdozio verso i giovani chierici. Laureato in
Lettere all'Università Cattolica di Milano e in Filosofia
all'Università di Pavia, fu una presenza rilevante non
solo nel seminario, ma nel mondo culturale più ampio della
città di Vigevano, essendo stato educatore di tanti
giovani nella sua qualità di Rettore del collegio
"Saporiti" e nella sua azione pastorale verso i giovani
universitari.
Monsignor Anglese, infaticabile e presente nella scuola,
nel mondo del lavoro, nelle famiglie, nelle opere
assistenziali, nell'Azione Cattolica, accanto agli
ammalati e agli anziani, continuò a profondere nel suo
ministero a Sannazzaro la sua intelligenza.
A testimonianza della sua laboriosa opera di parroco e
pastore ci ha lasciato importanti opere realizzate nel
tessuto sociale del nostro paese: la sala "Cineteatro
Excelsior", il nuovo oratorio, la nuova scuola materna e
l'oratorio femminile, la creazione del circolo culturale
"Bachelet".
Quale riconoscimento per la sua instancabile azione
pastorale in parrocchia e negli organismi diocesani, mons.
Pietro Anglese, su proposta del vescovo mons. Mario Rossi,
veniva nominato dal Papa nel 1981 Cappellano d'onore di
Sua Santità.
Accanto al ricordo personale del suo aspetto autorevole,
del suo modo di fare burbero e severo al catechismo dove
pretendeva la frequenza assidua, di uomo rigoroso ed
esigente dello studio e della disciplina, c'è quello di
guida premurosa, di amico gioviale nelle gite di
ferragosto in Italia ed in Europa, in cui abbandonava
l'immagine autoritaria che talvolta poteva ingenerare
imbarazzo o soggezione.
Con straordinaria fermezza e serenità d'animo seppe
affrontare la grave malattia che lo condusse alla morte il
31 dicembre 1984. Nei primi giorni del 1985, ai suoi
funerali, una folla numerosa, triste e commossa
accompagnava mons. Anglese al cimitero di San Giorgio
Lomellina attraverso viale Loreto in cui era stato così
festosamente accolto trentatrè anni prima.
Michele Debattista
(Da "Monsignor Pietro Anglese: maestro di dottrina e di vita", L'Eco di Sannazzaro n.2, giugno 1998).