Ambiente locale e sua tutela.
Il grande fiume.
Il ponte sul Po. Interventi a rischio sull'ambiente fluviale.
Tutti lamentano che l'ambiente naturale del
Po è andato via via degradandosi nel corso di questa
generazione. Chi è adulto e continua ad andare per Po come
ci andava da giovane, è in grado di indicare con esattezza
i peggioramenti avvenuti, ma anche di rassicurarci sulla
formidabile ripresa di questo straordinario e suggestivo
ambiente fluviale spesso maltrattato negli anni del
progresso industriale e tecnologico. Il primo grosso danno
è stato il taglio di molti alberi secolari, di vecchie
querce, ontani e pioppi neri e bianchi, con vario
sottobosco di biancospini e noccioli.
Il secondo è stato
inferto dai massicci prelievi di ghiaia e sabbia, che
infossano sempre più il fiume nel suo letto.
Dell'inquinamento delle acque si parla molto, potrebbe
essere vinto ma potrebbe anche peggiorare. La navigazione?
E' molto cambiata, si è ossessivamente motorizzata con la
conseguente creazione di onde che determinano l'erosione
delle rive. E' chiaro che si devono porre in atto con
urgenza puntuali strategie di difesa dell'ambiente
fluviale, impegnandosi a fondo nel valorizzare anche nella
nostra zona l'immagine turistica del Po.
Rosanna Maccagnola
(Rid. e adat. da "Gente del fiume", L'Eco di Sannazzaro n.2, giugno 1998).
II Po, che attraversa il bacino demografico - economico
più rilevante d'Italia ed uno dei maggiori del mondo, è
giustamente considerato come il "vettore" privilegiato per
conoscere le peculiarità del territorio che attraversa ed
essere tramite di fruizione del paesaggio. In quest'ottica
è possibile pensare ad uno sviluppo turistico del Po, in
grado di coinvolgere gli elementi culturali, sociali ed
economici che contraddistinguono la varietà e la vastità
dei territori interessati. Con tali motivazioni,
l'Amministrazione Comunale di Sannazzaro, unitamente alle
Amministrazioni Provinciali e Regionali, è impegnata in un
Progetto atto a tutelare e a valorizzare l'immagine
turistica del Po. Sannazzaro, d'altra parte, risulta
essere il centro rivierasco più importante della Lomellina
e, quindi, quello più direttamente interessato allo stato
di salute del fiume, del suo alveo e delle sue sponde. Da
molto tempo, a livello locale, ci si batte per la sua
salvaguardia, ma per buona parte dei Sannazzaresi il Po è
praticamente sconosciuto: molti, infatti, si accorgono
della sua presenza soltanto quando gli gettano un'occhiata
distratta passando sul ponte per Voghera. Eppure, da noi,
il suo corso, a cavallo tra il Piemonte e la Lombardia, è
tra i più belli e suggestivi che si possono incontrare
scendendo in barca il fiume da Casale a Venezia. Per
questa ragione, queste aree, e in modo particolare alcune
isole, andrebbero meglio tutelate, in quanto oasi
"geotipiche", baluardi ambientali e rifugio sicuro per un
certo tipo di fauna, irripetibili sull'intero percorso dal
Monviso al delta. Considerando il Po la spina dorsale di
tutta l'Italia del Nord e vero e proprio patrimonio
nazionale, da anni la Pro Loco di Sannazzaro, la
Biblioteca Civica e Legambiente denunciano ogni sorta di
malefatte, di abusi e di deturpamenti. Nella loro opera di
informazione e di conoscenza, allo scopo di rilanciare il
fiume dal punto di vista turistico, sociale, ricreativo e
sportivo, spesso organizzano incontri, dibattiti,
convegni, mostre fotografiche. Non vanno inoltre
dimenticate l'istituzione di un osservatorio piemontese
per la tutela e la salvaguardia del Po e le diverse
edizioni delle disfide tra i "barcé" dei Comuni
rivieraschi. Gli antichi, nella loro acuta saggezza,
chiamavano il Po con l'appellativo di "Padre": nel
manifestare l'intenzione di non restare "orfani", dobbiamo
continuare ad impegnarci e a batterci per non lasciare in
eredità ai nostri figli un deserto.
Giovanni Magnani
(Riduz. e adatt. da "Per difendere il Po", L'Eco di Sannazzaro n. 2, giugno 1998).
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