Musicisti sannazzaresi:
Ermenegildo Lunghi
Il maestro Ermenegildo Lunghi è
nato a Pieve Albignola il 4 dicembre 1911; allievo del
Civico Istituto Musicale di Pavia, conseguì con brillante
punteggio il diploma di Licenza Superiore di violino
presso il Conservatorio "G. Verdi" di Milano nel 1933.
Lunga ed articolata è stata la sua attività didattica:
nella Scuola Media e, come docente di Violino e Viola,
presso i maggiori Istituti Musicali della nostra
Provincia: il Civico Istituto "F. Vittadini" di Pavia, la
Scuola "G. Sacerdoti" di Voghera e l'Istituto "L. Costa"
di Vigevano. Apprezzato concertista, è stato primo violino
nel quartetto "Paisiello" e solista in diverse serate
musicali in molte città italiane, nella nostra regione a
Pavia, Monza e Sondrio.
Dopo una tournée in Germania, fu "violino di spalla" in
quasi tutti gli spettacoli al Teatro Fraschini di Pavia e
al Teatro Cagnoni di Vigevano. Tra i riconoscimenti
artistico-professionali ricordiamo: nel 1938 il Concorso
Regionale Violinistico di Como e nel 1945 il concorso
indetto dall' "Ente Autonomo Spettacoli e Concerti" di
Torino per la formazione di una grande orchestra.
Dal 1970 è stato direttore dell' orchestra d' archi del
Civico Istituto Musicale "L. Costa " di Vigevano.
Si vuole inoltre ricordare il suo generoso, attivo e umile
contributo alla tradizione musicale sannazzarese quale
Direttore della locale Banda Iris, che deve a lui e alla
sua ininterrotta opera la continuazione della tradizione
bandistica nel nostro paese.
Ricordiamo infine due sue composizioni: "La marcia
gioventù" e il "Valzer Giselda". Il Maestro Lunghi si è
spento nel 1991. Con lui Sannazzaro ha perso una figura di
grande preparazione musicale, un musicista virtuoso, ma
anche una figura di riferimento per la sua bontà,
generosità e dedizione.
Nel decennale della morte del Maestro (24 maggio 1991 / 24 maggio 2001) il Circolo musicale "IRIS", con il patrocinio del Comune di Sannazzaro de' Burgondi ha pubblicato un opuscolo in cui compariva il seguente testo, sentito omaggio all'indimenticata figura di Ermenegildo Lunghi, "maestro di musica e di vita":
"Fu un giorno fatale quel 4 dicembre 1911 in cui Euterpe, dea della musica, volle segnare il destino di Ermenegildo Lunghi. Per lui, il padre Giovanni che suonava il flauto nell’Orchestra del M Ermenegildo Zecca, scelse lo stesso nome del collega ed amico fraterno che da pochi anni aveva fondato anche il Circolo Musicale "Iris" dando vita, nel nostro paese, ad un Corpo Bandistico di notevole prestigio. E il giovane Ermenegildo non deluse le aspettative del padre diplomandosi professore di violino, appena ventunenne, al Conservatorio G. Verdi di Milano. Iniziò così la sua carriera di concertista di vaglia, provetto e sicuro nella tecnica supportata da una costante preparazione che gli fece vincere il 1° posto nel Concorso Nazionale per violinisti tenutosi a Como. Fu primo violino di fila nelle orchestre dell’EIAR e dell'Ente Comunale Concerti di Torino partecipando ad importanti tournées in Italia, Francia, Austria e Germania, per approdare poi, artista maturo dal bagaglio tecnico ed interpretativo davvero encomiabile, al Teatro Fraschini di Pavia e al Cagnoni di Vigevano. L ‘attività didattica svolta come professore di violino presso il Civico Istituto Vittadini di Pavia, il Costa di Vigevano, il Sacerdoti di Voghera fu prodiga di soddisfazioni e di successi. Fu amato e stimato dai suoi allievi che istruiva con grande professionalità e coi quali riusciva a stabilire rapporti di paterna guida verso la conquista di traguardi spesso solo sognati, da molti concretamente raggiunti. Come docente di Educazione Musicale alla Scuola Media Statale di Sannazzaro ebbe l’opportunità di scoprire giovani talenti e di infondere l’amore per la musica in genere e strumentale in particolare. A parecchi di loro propose di entrare a far parte della Banda IRIS quando, alla morte del M° Ermenegildo Zecca, ebbe l’incarico di dirigere la gloriosa istituzione. Era dunque destino che il grande Ermenegildo passasse il testimone al suo omonimo. E il M° Lunghi prese a cuore la sua Banda come se gli fosse stata affidata una creatura adottiva. Ad essa dedicò senza risparmio di energie e competenza tutto il suo tempo libero prodigandosi pazientemente all’iniziazione e istruzione delle giovani generazioni di bandisti destinati a rinnovare il Corpo Musicale con componenti anche femminili. Chi ha avuto la fortuna di essere suo allievo non può dimenticare i tratti gentili, il sorriso e la battuta gioviale, la straordinaria capacità di farsi giovane fra i giovani, confidente ed amico sincero. Fu anche direttore della Banda "S.Aldo" di Carbonara al Ticino e del Corpo Bandistico Amisaniano di Mede che nel 1982 lo premiò con la "Bacchetta d’Oro ". Spesso, in occasione di feste civili e religiose, le tre bande si fondevano in un unico grande complesso da lui diretto con impareggiabile maestria. Uomo schivo e riservato, ci ha lasciato soprattutto un esempio di grande umiltà: nell’archivio musicale dell’Iris ci sono manoscritti di sue partiture per armonizzazione di brani celebri. Non li ha mai firmati. Se oggi fosse qui, timidamente e con un tono di voce quasi impercettibile, direbbe che quello che abbiamo scritto è eccessivo.
No, professore! Tant’è. Glielo dovevamo!".