Tradizioni e curiosità
"Al dì dla festa"
Nel secondo dopoguerra, quando ormai la
paura delle bombe e di Pippo era svanita, Sannazzaro si
risollevava dalla crisi e diventava un importante centro
delle attività economiche in Lomellina. In questi anni la
tradizionale Fiera del Bestiame aumentò il suo prestigio e
si circondò di manifestazioni culturali, sportive e
ricreative che fecero della Sagra della terza domenica di
settembre un motivo di attesa per tutta la popolazione.
Raccontano le signore che i preparativi fervevano già
dalla settimana precedente: si pensava all'acconciatura,
agli abiti da indossare, ma soprattutto al pranzo che
doveva vantare le migliori prelibatezze per accontentare
parenti ed amici. Già dal giovedì i forni dei Sigg.
Gibardi, Annovazzi, Vecchietti e Marziani brulicavano di
massaie che portavano a cuocere le loro squisite Torte
Paradiso e i loro gustosi arrosti. Solo qualche anno
prima, quando ancora i frigoriferi erano elettrodomestici
di gran lusso, il Cortile del Barone era un punto di
ritrovo per ogni signora che, con paziente diligenza,
andava a rovistare tra la paglia della ghiacciaia per
prelevare il suo pezzo di ghiaccio. Lo scenario della
festa vera e propria era ben diverso da quello odierno: il
Tagadà, il Tappeto Volante, le Sale Giochi avevano
antenati meno sofisticati, ma non meno divertenti. Le
giostre venivano sistemate nel campo comunale situato in
fondo all'Allea (Viale Italia), dove oggi sorge la caserma
dei Carabinieri e un grosso condominio. Le più popolari
giostre erano la "calci nel sedere", l'altalena, i
gabbioni e il Taboga, azionate più dai muscoli dei giovani
che da congegni meccanici. Ma il fiore all'occhiello del
"Giorno della Festa" erano i balli organizzati per la
gioia di giovani e meno giovani. Domenica pomeriggio, le
serate di Domenica e Lunedì e, di Martedì sera, la
tradizionale gara di ballo, organizzata come una vera e
propria passerella danzante, sulle note dell'orchestra del
Maestro Ermenegildo Zecca. Erano serate a cui partecipava
tutta la popolazione e si protraevano anche fino a notte
inoltrata. Dai paesi vicini e dalle frazioni, gruppi di
giovani arrivavano a Sannazzaro in bicicletta per
partecipare a queste notti magiche in cui ognuno si
sentiva un po' speciale. Non solo la Società Operaia
organizzava serate danzanti; i giovani sannazzaresi,
infatti, non avevano che l'imbarazzo della scelta. Il
Lunedì sera, il salone dell'Asilo Infantile Antona
Traversi si trasformava in una balera, che si prolungava
nello splendido cortile interno retrostante. L'ambiente di
questi balli era decisamente più signorile pur non avendo,
però, lo sfarzo delle serate allo Sport Club. Questo
locale, molto in voga prima della guerra, era situato
nella centrale via Cairoli, dove ora sorge il negozio del
fiorista Montini: l'ingresso era rigorosamente riservato
ai soci e ai loro ospiti, purché non sannazzaresi. Il
Martedì sera veniva organizzato al Club il ballo più "in"
della Sagra. Raccontano con nostalgia le signore che hanno
vissuto quei momenti felici, che nella stradina adiacente
al locale si assiepavano i curiosi non ammessi al gala,
per ammirare le splendide toelette delle signore. L'abito
da sera era di rigore e le giovani socie lo preparavano
con cura, rimanendo sveglie la notte per arricchirlo di
particolari e persino per...tingere le scarpe dei colore
intonato ad esso. All'interno del locale, oltre alla
balera, c'erano una saletta riservata agli uomini per il
gioco delle carte ed una per il ricco buffet che veniva
preparato. A mezzanotte era tradizione organizzare giochi
di gruppo tra i quali spiccava per fama il "ballo della
scopa": in questa strana danza la scopa era una specie di
patata bollente da cedere in fretta e furia in cambio di
un partner prima della fine del ballo. Durante la Sagra
venivano organizzati giochi popolari come l'Albero della
Cuccagna, il gioco delle Pentolacce, la Corsa dei Sacchi,
la Corsa con l'Uovo nel Cucchiaio e l'ormai tradizionale
Corsa Ciclistica per le vie dei paese. Il banco di
beneficenza era sempre stato una tradizione: allestito
come oggi nella piazza della Chiesa, i fondi che se ne
ricavavano erano interamente devoluti all"'Ospedalino".
Pretesto per questa Kermesse di giochi, balli, feste era
la tradizionale Fiera del Bestiame, che si teneva il
Martedì nel cortile della Parrocchia: qui venivano esposti
i migliori capi di bestiame, incatenati alla cinta del
terreno e venduti dopo lunghe contrattazioni.
Cristina Labò
(Da "Ricordando al dì dla festa", "La piramide" n.3, ottobre 1990).
Negli ultimi decenni, la Sagra è venuta a rappresentare il clou delle manifestazioni del "Settembre Sannazzarese", variegata rassegna di arte, cultura, sport e spettacoli popolari, mentre continua tuttora la tradizione della fiera-mercato del martedì successivo alla sagra settembrina, sempre accompagnata nello stesso giorno dalla seguitissima corsa ciclistica per dilettanti. Più di recente si sono aggiunti ai tradizionali appuntamenti la Mostra dell'Oggettistica e dell'Antiquariato, presso il Pensionato Sannazzarese, e simpatiche sfilate di moda "en plein air" sulle piazze e per le vie del paese.